Un vero e proprio “vizio” di famiglia. Uno dei piloti di maggior successo dei Paesi Bassi, Antonius “Toine” Hezemans, fa parte di una dinastia iniziata con suo padre Mathieu che gareggiava con le Porsche negli anni ’50. Ha trasmesso la sua passione a Toine che ha iniziato a correre con le 911 alla fine degli anni ’60. Il suo primo figlio Mike, ha raccolto il testimone e ha gareggiato con le GT ed anche il secondo, Loris, ha voluto provare ad indossare il casco.

Toine Hezemans è nato a Eindhoven nel 1943: negli anni Sessanta, oltre a guidare una 911, ha corso anche con una 906 prima di passare per tre stagioni alle Alfa Romeo ufficiali. Dal 1975 al 1979 è stato uno dei maggiori piloti europei con le 911 guidando RSR, 934 Turbo e 935 portandoli a diversi risultati di rilievo.

Il suo rapporto con le corse è iniziato presto: “Mio padre Mathieu -spiegò una volta – ha corso una Porsche 550 a Le Mans nel 1956 con Carel Godin de Beaufort, e io ero lì con il cronometro!”. Papà Hezemans era appassionato di automobili e dopo la guerra ebbe successo comprando e vendendo veicoli utilizzati durante il conflitto. È riuscito ad acquistare prima una Porsche 356 con motore da 1100 cc e poi una con quello da 1300 cc. In seguito conosce Carel de Beaufort ed insieme acquistano una Porsche 550 modificata da Richard Trenkel, piota della Germania Est, con cui corrono a Le Mans nel 1956 senza vedere l’arrivo.

Mathieu Hezemans apre anche una pista di kart ed è qui che il giovane Toine fa conoscenza con il mondo delle corse arrivando, nel 1966, a vincere il Campionato olandese. Sempre in quell’anno fa le sue prime esperienze in pista con una Fiat Abarth 1000 TC con cui si piazza secondo di divisione nella gara dell’Europeo Turismo a Zolder e terzo in quella di Zandvoort. Nel 1967 si dedica stabilmente alla pista con una Abarth 1300 OT schierata ufficialmente dalla Casa torinese con cui vince il GP di Hockenheim ed ottiene piazzamenti di rilievo.

Nel 1968, l’olandese si divide tra le Fiat Abarth 1000 TC ufficiali ed una Porsche 906 appartenente a Ben Pon (figlio dell’importatore Volkswagen per l’Olanda e lui stesso pilota) con cui ottiene un paio di vittorie. Nel 1968 compra anche una 911 del 1965, sempre da Ben Pon. L’alleggerisce di 80 kg, monta i freni della Carrera 6 e finestrini in plexiglass e installa un radiatore dell’olio supplementare all’anteriore. Con quella batte diverse volte il connazionale Gijs van Lennep che ha una 911 preparata direttamente dalla Porsche ma in seguito i due correranno parecchio insieme.

Nella stagione ’69 guida ancora la 911 e la 906, con qualche uscita occasionale per Abarth. Ben Pon iscrive una 908/2 per Hezemans-van Lennep alla 24 Ore di Le Mans ma devono ritirarsi mentre alla 1000 km di Parigi sul circuito di Linas Montlhéry segnano il giro più veloce e si piazzano quarti. In Francia batte tutte le Alfa: a Milano lo conoscono già da quando correva per l’Abarth ed allora in Autodelta decidono di offrirgli un contratto per diventare un pilota professionista.

L’olandese rimane con la squadra italiana per tre stagioni, guidando la GTAm nelle gare Turismo e la 33 in quelle di durata. Nel 1970 con la GTAm vince la propria divisione a Monza, Budapest, Brno ed alla 4 Ore del Jarama ed è secondo al Tourist Trophy conquistando, a fine stagioni, il Campionato europeo Turismo tra i piloti mentre, con Masten Gregory, sulla 33/3 è terzo alla 12 Ore di Sebring.

Programma simile nel 1971 ma stavolta al posto di Gregory c’è Nino Vaccarella. Il preside siciliano e l’olandese con la 33/3 vincono la Targa Florio davanti ai compagni di squadra De Adamich-van Lennep in un’edizione caratterizzata dall’assenza della Ferrari e dal repentino ritiro delle Porsche schierate da John Wyer.

L’anno successivo i suoi migliori risultati furono i terzi posti a Sebring (con Vaccarella e la 33 TT/3), alla Targa Florio con De Adamich e al Nürburgring con il triestino ed Helmut Marko. Nel finale di stagione disputa qualche gara con una Bmw 2800 CS dell’Alpina, una sorta di “antipasto” del suo programma 1973. Infatti in quella stagione, lasciata l’Alfa Romeo, passa alla Bmw Motorsport e con la 3.0 CSL vince, assieme all’austriaco Dieter Quester, la 24 Ore di Spa, la 6 Ore del Paul Ricard e la 4 Ore di Zandvoort. Il matrimonio con i bavaresi dura solo un anno: nel 1974 ha un programma doppio, corre con una Ford Capri ufficiale nell’Europeo Turismo (vittoria alla 4 Ore del Jarama con Klaus Ludwig e Hans Heyer) e con una Porsche 911 RSR del team di George Loos, la Gelo Racing, nel Mondiale Marche. In questa categoria assieme a Rolf Stommelen s’impone nella 6 Ore di Monza. Con la Capri non riesce a trovare il giusto feeling cosa che invece accade con la 911 RSR ed allora per il 1975 Toine Hezemans opta per un programma completo con la squadra di George Loos, un imprenditore immobiliare di Colonia appassionato di corse. Ottiene diversi piazzamenti importanti (tra cui il quinto posto a Le Mans) così come nel 1976 quando arriva secondo alla 1000 Km del Nürburgring assieme a Tim Schenken con la 934 Turbo. I due, con Klaus Ludwig, vincono la 6 Ore di Monza mentre l’olandese, da solo, s’impone in alcune gare del Campionato tedesco GT che vince a fine stagione.

Nel 1977 prosegue con George Loos, che adesso schiera le Porsche 935, nelle gare di durata mentre nel Turismo tedesco si presenta con una Ford Escort gruppo 5. Il punto più alto della stagione è la vittoria alla 1000 Km del Nürburgring assieme a Tim Schenken e Rolf Stommelen. L’anno dopo la 935 adotta un motore biturbo ed Hezemans inizia la stagione alla grande vincendo la 24 Ore di Daytona con una vettura della Brumos, concessionaria Porsche della Florida. Divide l’abitacolo con uno dei due proprietari della Brumos, Peter Gregg, e Rolf Stommelen. Poi, assieme a John Fitzpatrick ed Hans Heyer s’aggiudica la 6 Ore del Mugello, ancora con Heyer e Klaus Ludwig conquista ancora la 1000 Km del Nürburgring. Ma non è finita perchè Hezemans-Heyer-Gregg conquistano anche la 6 Ore di Watkins Glen, sempre con una vettura del Gelo Racing Team. Un palmarès impreziosito da qualche vittoria nel Campionato tedesco Turismo.

George Loos è un grande team manager ma dal carattere parecchio spigoloso. Hezemans non ne può più e gli scontri durante l’annata sono parecchi. Per il 1979 l’esperto pilota, ha ormai 35 anni, accetta l’offerta di Bmw Holland per correre con la M1 nella serie Procar, trofeo monomarca in cui parecchie gare si corrono alla vigilia del GP di Formula 1. Esordisce a Zolder con un secondo posto dietro ad Elio de Angelis ed a fine stagione sarà quinto assoluto mentre nelle gare di durata ottiene solo qualche piazzamento.

La stagione 1979 è l’ultima per Toine Hezemans: semplicemente non ha più voglia di correre preferendo concentrarsi sulle sue attività e sulla crescita del figlio Mike, nato nel 1969 e del più giovane Loris.

Hezemans aveva sempre avuto a che fare con i kart e anche mentre correva costruiva telai per kart. Nel 1982 fece un passo in avanti acquistando una società di kart e dando vita ad un’azienda a Eindhoven per fabbricare i motori. Con i telai di casa corre il figlio Mike che in qualche occasione riesce anche a stare davanti a Michael Schumacher. L’azienda cresce e vince fino ad arrivare al titolo mondiale nel 1988. Nel 1991 Mike inizia a correre in pista e si fa il suo bagaglio di esperienze. Verso la metà degli anni ’90, le corse GT stavano ricominciando a fiorire e Mike Hezemans entrò nel campionato BPR, correndo con marche diverse prima di arrivare a vincere un titolo GT con la Chrysler Viper del team di famiglia. Il figlio di Toine corre fino al 2003 e poi decide di smettere ma nel frattempo papà Toine segue il più giovane Loris che ci prova nella Clio Cup.

Quando non è impegnato con le corse Hezemans fa quello che faceva il suo vecchio team manager George Loos. Compra e vende immobili a Bruxelles…