Ligure di Pigna, si trasferì all’estero da piccolo con i genitori. Al suo attivo una stagione, il 1978, in Formula 1 ma soprattutto tante vittorie nelle serie minori con piloti come Laffite, Arnoux e Prost

Il suo nome, Renato Martini, tradisce l’origine italiana ma la sua è una carriera interamente francese. Nasce il 6 dicembre 1934 a Pigna, nell’entroterra di Sanremo, ma quando è piccolo si trasferisce sull’isola di Jersey, nel canale della Manica dove i genitori hanno trovato rifugio per fuggire dal fascismo. Fu lì che i suoi amici inglesi, incapaci di pronunciare il nome Renato, iniziarono a chiamarlo Tico, soprannome che non lo abbandonerà più. All’età di 17 anni prende la patente e suo padre, capo cameriere in un hotel, gli lascia la sua vecchia auto, una Landcaster. È la nascita di una passione per la meccanica.

Sull’isola britannica ogni nazionalità poteva lavorare solo in un determinato settore, gli italiani avevano l’autorizzazione a lavorare solo in quello alberghiero. Ma Tico è appassionato di meccanica e nel 1952, con l’approvazione dei genitori torna in Italia, a Sanremo, ed inizia a lavorare in una concessionaria Alfa Romeo. Nel 1955 torna a Jersey e nel 1957 corre la sua prima gara, sulla sabbia, con una Cooper F3 ingaggiando un bel duello con Bill Knight che ha la meglio e con con cui diventerà amico. Nel 1959, le leggi sull’immigrazione vengono liberalizzate e Martini divenne direttore dell’officina meccanica di un circuito di kart di proprietà di Bill Knight e del fratello. Nel 1962 Tico costruisce la sua prima auto da corsa, una monoposto spinta da un motore motociclistico Triumph di 650 cc che viene utilizzata nella salita di Bouley Bay sull’isola.

Nel frattempo i fratelli Knight prendono in gestione la Winfield School sul circuito di Magny-Cours e nel 1963 Martini si trasferisce in terra francese per prendersi cura della flotta di auto da corsa della scuola. Ciò lo porta a costruire le sue prime auto in un garage sul circuito, denominandole prima MW (Martini Winfield) e successivamente MK (Martini Knight). Le prime monoposto furono delle Formule France e delle Formula Renault e non passò molto tempo prima che Martini diventasse il costruttore di riferimento della categoria. Poi si cimentò anche in Formula 3: il primo successo fu il titolo francese in Formula 3 con Jacques Laffite. Nel 1975 Martini entra in Formula 2 con i motori BMW e la sponsorizzazione di Elf: Laffite conquista sei vittorie e il Campionato Europeo. Nel 1976 arrivano Renè Arnoux e Patrick Tambay con il primo che vince di nuovo il titolo continentale nel 1977.

Assieme ad Arnoux Martini decide di sbarcare in Formula 1 con il supporto di Elf, RMO e Silver Match nella stagione 1978 con l’MK23 spinta dal classico Ford Cosworth DFV. La monoposto non riesce a qualificarsi in Sud Africa e Monaco, Arnoux prende il via in Belgio chiudendo nono. Ha poi corso in altre tre occasioni (ancora nono in Austria), ma la mancanza di sponsorizzazioni costringe Martini a ritirarsi dalla F1 e concentrarsi sulle formule minori. L’anno dopo conquista l’Europeo di Formula 3 con la nuova promessa dell’automobilismo francese, il giovane Alain Prost che vince 7 delle 11 gare su un Martini MK27.

L’azienda francese continua a vincere in Formula Renault ed in F3 anche negli anni ’80 e torna in F2 nel biennio 1983-84, nella seconda stagione Michel Fertè è terzo nell’Europeo nonostante non vinca neppure una gara mentre Ivan Capelli conquista l’Europeo di Formula 3. Nel 1986 Martini vince il titolo in Formula Super VW negli Stati Uniti con Didier Theys. La sua carriera di costruttore va avanti fino ai primi anni del nuovo secolo: nel 2004 l’ex costruttore Guy Ligier acquisisce la maggioranza della Automobiles Martini iniziando a costruire le Ligier JS P2 che gareggiano nel World Endurance Championship e nella 24 Ore di Le Mans nella categoria LMP3.