Sul finire degli anni ’70 la Formula 1 attirava l’attenzione di appassionati, sponsor e media grazie anche alle intuizioni di Bernie Ecclestone, patron della Brabham. In attesa di sbarcare nella massima formula con un proprio motore turbocompresso i vertici Bmw pensarono di pubblicizzare il marchio dando vita alla serie ProCar: specialisti delle ruote coperte e campioni di Formula 1 si sfidavano, il giorno prima dei Gran Premi, con le coupé bavaresi. Tranne i piloti di Ferrari e Renault perchè corrono per Case concorrenti.
Ci sono specialisti delle ruote coperte come Helmut Kelleners, Toine Hezemans, Hans Stuck o Dieter Quester ed assi di F1 tra cui Niki Lauda, Alan Jones, Nelson Piquet, Jacques Laffitte, Didier Pironi ed Elio De Angelis. Si corre al sabato, dopo la seconda serie di prove della F1: il reparto sportivo della Bmw, ad ogni gara, porta cinque M1 assegnate agli autori dei cinque migliori tempi nelle prove del venerdì e questi piloti occupano di diritto le prime cinque posizioni sulla griglia di partenza. Gare corte (80-90 chilometri in tutto) e molto combattute con tanto spettacolo sono il copione di ogni appuntamento.
La Bmw istituisce premi finali distinti tra i piloti di F1 e non. Ai vincitori delle due graduatorie va una M1 stradale, ai secondi una 528i ed ai terzi una 323i. In ogni singolo appuntamento il primo classificato prende 5.000 dollari, tremila vanno al secondo e mille al terzo.
Si comincia a Zolder, in Belgio, il 12 maggio 1979. Jacques Laffite parte in prima posizione, al suo fianco Clay Regazzoni. Tra i “non F1” il migliore è il giovane austriaco Markus Hottinger che morirà un anno dopo in Formula 2 a Hockenheim. Il primo vincitore è Elio De Angelis con la vettura della Bmw Italia preparata da Enzo Osella su cui si alternerà con Eddie Cheever, l’altro esemplare è per Bruno Giacomelli. Sul podio Hezemans e Regazzoni. A Monte Carlo la spunta Niki Lauda su Regazzoni ed il brasiliano Emerson Fittipaldi. A Digione, il giorno prima del Gran Premio di Francia, s’impone Nelson Piquet precedendo Alan Jones e Didier Pironi. A Silverstone tocca ancora a Lauda regolando Piquet e Hottinger. L’austriaco fa tris ad Hockenheim su Stuck e Hans Georg Burger. A Zeltweg il podio è composto dal francese Laffite, da Hottinger e Pironi.
Sulla pista olandese di Zandvoort, a fine agosto, piove. Regazzoni parte davanti, quarto è Lauda e sesto Stuck. Una serie di incidenti costringono il direttore di gara a sospendere la corsa dopo cinque giri. Liberata la pista si ricomincia per i restanti quindici, la classifica finale verrà stilata in base alla somma dei tempi. Vince Stuck precedendo Laffite e Manfred Winkelhock. Nella generale Lauda è primo con 63 punti, Regazzoni ne ha 61, Stuck è a quota 53.
A Monza l’8 settembre si corre l’ultima prova: in pole position c’è Lauda, al suo fianco Regazzoni mentre Stuck è sesto, primo dei “non F1”. Lo svizzero dopo pochi giri si ferma mentre Stuck è indemoniato: supera gli avversari e va in testa sperando che qualcuno superi Lauda. Ma l’austriaco chiude secondo davanti ad Hottinger e porta a casa la prima piazza assoluta con 78 punti contro i 73 di Stuck (primo tra i non piloti di F1) ed i 61 di Regazzoni.
Per il 1980 si apportano alcuni correttivi al regolamento. Nove le gare, sei concomitanti con il GP di Formula 1 più quelle a Donington, all’Avus ed al Norisring. I piloti di F1 non hanno più una posizione di partenza privilegiata ma devono affrontare le qualificazioni. Invariati i premi ai primi tre di ogni gara, al vincitore finale va una 635 CSi, il secondo si porta a casa una 528i ed il terzo una 323i. Bmw Italia si presenta con due vetture preparate dal Merzario Team ed affidate allo stesso pilota comasco ed a Massimo Sigala.
A Donington, prova d’apertura, l’olandese Jan Lammers regola Hans Heyer ed Alan Jones mentre all’Avus Manfred Shurti primeggia sullo stesso Lammers e Burger. A Monte Carlo s’impone Stuck su Helmut Kelleners e Nelson Piquet. Il tedesco si ripete al Norisring lasciandosi dietro Lammers e lo svizzero Marc Surer mentre a Brands Hatch è l’argentino Carlos Reutemann a fare festa, dietro di lui Jones e Didier Pironi. Il francese si rifà ad Hockenheim precedendo Shurti e Stuck.
A metà agosto, a Zeltweg, Piquet vince su Stuck, seguono Reutemann e Surer. Due settimane dopo, il 30 agosto, si va a Zandvoort per il penultimo appuntamento. Piquet va a vincere la seconda gara consecutiva davanti a Surer e Laffite. Alla vigilia dell’ultimo appuntamento la classifica vede Stuck davanti con 71 punti, 70 per Piquet e 69 per Lammers. Jones è a quota 62, segue Reutemann con 60. Il 13 settembre si corre alla vigilia del GP d’Italia, per la prima volta in programma ad Imola. Parte in pole Piquet, seguono Pironi, Heyer, Jones, Surer e Stuck. La lotta è avvincente ma è il brasiliano ad avere la meglio regolando Jones ed Heyer, Reutemann è settimo, Lammers e Stuck sono costretti al ritiro. La classifica finale vede la vittoria di Piquet con 90 punti contro i 77 del regolare Jones ed i 71 di Stuck.
Alla fine di quella stagione la serie ProCar va in archivio, nel 1982 la Bmw arriverà in F1 con il motore M12 turbocompresso.