Un distacco di 120 metri dopo un giorno di gara. Questo dice la classifica finale della 24 Ore di Le Mans 1969 con la Ford GT40 di Jacky Ickx (al primo successo nella maratona francese) e Jackie Oliver che ha percorso 4998 km contro i 4997,880 della Porsche 908 di Hans Hermmann e Gerard Larrousse. Per la Casa americana è la quarta vittoria consecutiva a Le Mans mentre la Porsche, grande dominatrice del campionato mondiale marche di quell’anno, è uscita sconfitta per il cedimento di cinque delle sei vetture ufficiali e la stupenda prestazione del giovane Ickx nella parte finale della gara.

Le due 917 si sono fermate per noie al cambio e alla frizione (quella di Elford-Attwood dopo aver condotto dalla quarta alla ventunesima ora) e le 908 (Lins-Kauhsen e Siffert-Redman) hanno avuto guai al cambio mentre quella di Schutz-Mitter è andata distrutta in un pauroso incidente nelle prime ore del mattino di domenica: Schutz è uscito di strada sul rettilineo di Les Hunaudières e la vettura ha preso fuoco, solo lievi ferite per il pilota.

Alle 11,30 di domenica mattina la lotta per il primato era, di fatto, ristretta alla Ford GT 40 di Ickx-Oliver ed alla superstite Porsche 908 di Hans Herrmann e Gerard Larrousse ed in quel momento è cominciato un duello avvincente, quasi da Gran Premio. L’ultimo turno di guida ha visto di fronte il giovane belga Ickx (24 anni) e l’esperto tedesco Herrmann (41 anni): è stata una guerra di nervi, un alternarsi continuo al comando dell’azzurra Ford e della bianca Porsche, fra le frenetiche segnalazioni dei rispettivi box e gli urli della folla. In 35 minuti Ickx ed Herrmann si sono superati una quindicina di volte. Il tedesco transitava in testa sul lungo rettilineo di Les Hunaudières, con il belga in scia che passava avanti nel tratto misto dalla curva di Mulsanne a quella di Maison Bianche. Alla fine, allo scadere della ventiquattresima ora, i due sono piombati sul traguardo staccati di 120 metri… solo 120 metri.

La Ford vincitrice ha stabilito la nuova media record del circuito di 13,469 metri con la chicane Ford (km/h 208,250). Il primato sul giro è rimasto alla Porsche, con il 3’27″2 (media 234,017 km/h) ottenuto nella prima ora da Vic Elford, sulla 917.

La Matra, fabbrica francese entrata nelle corse per pubblicizzare le sue attività missilistiche ed elettroniche, aveva puntato molto sulla 24 Ore ed ha portato al traguardo tre delle sue auto, due tra i primi cinque posti con Beltoise-Courage quarti dietro all’altra GT40 di Hobbs-Haywood e davanti alla vettura gemella di Guichet-Vaccarella mentre al settimo posto si sono piazzati Nanni Galli e Robin Widdows. L’altra Casa francese, l’Alpine Renault, non hanno ottenuto buoni risultati con le sue quattro vetture state costrette al ritiro come la Ferrari 312 P di Pedro Rodriguez e David Piper. Una sola macchina italiana ha concluso la 24 Ore, la Ferrari 275 Le Mans della scuderia americana Nart, ottava con Teodoro Zeccoli e lo statunitense Sam Posey.