Il prossimo 24 luglio saranno passati cinquant’anni esatti dall’edizione 1971 della 24 Ore di Spa-Francorchamps, forse la più importante gara per vetture della categoria Turismo, che significò il primo risultato di prestigio nel motorsport per AMG, all’epoca società indipendente seppur legata a Mercedes e che dal 2005 è stata acquisita interamente da Daimler diventando, di fatto, il reparto sportivo della Casa della stella.
In quel 1971 la Mercedes Benz 300 SEL 6.8 preparata da AMG è arrivata seconda assoluta a Spa, a tre giri dalla vettura vincitrice, con i tedeschi Hans Heyer e Clemens Schickentanz conquistando il successo nella propria classe di appartenenza. Ben 19 i giri di vantaggio sulla vettura terza classificata, l’Alfa Romeo 2000 GTAm di Carlo Facetti e dell’olandese Toine Hezemans, iscritta dall’Autodelta.
Alla vigilia della gara la vettura tedesca non era tra le favorite visto, soprattutto, il suo peso di ben 1.635 chilogrammi che sembrava svantaggiarla non di poco. Eppure le caratteristiche del vecchio percorso di 14.863 chilometri del tracciato belga si sono rivelati favorevoli per la tre volumi tedesca. Partiti dal quinto posto sulla griglia di partenza, sui lunghi rettilinei, Heyer e Schickentanz riuscivano a superare i loro concorrenti grazie alla potenza del loro otto cilindri mentre perdevano parecchio in frenata e in curva. Nonostante questo la Mercedes Benz 300 SEL preparata dalla AMG, soprannominata dai tifosi “rote sau” ovvero “scrofa rossa” per via del suo colore, è sempre rimasta nel gruppo di testa. Quando, dopo 24 ore, solo 18 degli 80 veicoli partiti hanno raggiunto il traguardo, la Mercedes AMG era seconda. È stata battuta solo dalla Ford Capri RS 2600 iscritta dalla Ford Colonia ed affidata al tedesco Dieter Glemser ed allo spagnolo Alex Soler-Roig. Glemser, pilota ufficiale Mercedes Benz nel periodo che va dal 1963 al 1965, è ancora oggi un ambasciatore del marchio tedesco.
Mercedes-Benz negli anni ’70 era molto lontana dal coinvolgimento nelle corse dopo averle abbandonate nel 1955 in seguito alla tragedia di Le Mans causata dall’uscita di strada della vettura di Pierre Levegh. Ma AMG, nata nel 1967, voleva preparare una vettura da Turismo per fare conoscere la giovane azienda. Il capo di AMG, Hans Werner Aufrecht, scelse la Mercedes Benz 300 SEL 6.3 (sigla di modello W 109), che era stata presentata nel 1968. Venne aumentata da 6.3 a 6.8 litri la cilindrata dell’otto cilindri che, nelle mani di Erhard Melcher, co-fondatore di AMG (acronimo di Aufrecht, Melcher e Grossaspach, la cittadina dove l’azienda aveva sede inizialmente) arrivò a erogare una potenza di 428 CV con una coppia impressionante, ben 620 Nm. La velocità massima della berlina a quattro porte era stata misurata in 265 chilometri orari.
Il telaio su cui la AMG si mise al lavoro venne recuperato da un’auto danneggiata in un incidente e fu dotato una nuova scocca rinforzata dove necessario ed alleggerita il più possibile. Due anni di lavoro minuzioso ed attento ad ogni particolare hanno creato un’auto per la categoria Turismo più leggera di ben 195 chilogrammi rispetto al modello di serie anche se i chili rimanevano comunque tanti per una vettura da corsa.
La prestazione di Hans Heyer (che quando non indossava il casco non si staccava mai dal suo cappellino tirolese) e del biondo Clemens Schickentanz ebbero una vasta eco in patria. Dopo la gara, anche il più visto telegiornale tedesco della sera ha parlato del risultato in terra belga, stessa cosa fecero le riviste, non solo di settore. La notorietà del marchio AMG è aumentata dall’oggi al domani grazie a quel risultato di Spa e Mercedes iniziò a guardare con maggiore interesse alle competizioni.
Il veicolo originale, la “rote sau”, è stato successivamente convertita come vettura da utilizzare per test drive di pneumatici per aerei e attualmente non esiste più. La vettura che periodicamente viene esposta dalla Casa tedesca è una fedele replica.