Nel maggio 1923 il re Vittorio Emanuele III inaugura il nuovo stabilimento torinese del Lingotto, utilizzato fino ai primi anni ’80 che aveva sul tetto la pista per il collaudo dei veicoli
La Fiat e Torino sono cambiate tantissimo in cento anni, ovvero dal maggio 1923 quando il re Vittorio Emanuele III inaugurò il nuovo stabilimento del Lingotto. Progettato a partire dal 1915 da Giacomo Matté Trucco (a cui si devono anche il complesso delle Officine Grandi Motori e gli stabilimenti RIV a Villar Perosa) lo stabilimento di via Nizza è uno dei principali esempi italiani di modernità architettonica e secondo l’architetto Le Corbusier “uno degli spettacoli più impressionanti che l’industria abbia mai offerto”.
Quando viene inaugurato è il più grande stabilimento europeo per la produzione in serie di veicoli. Seguendo il modello fordista i dirigenti della Fiat fanno si che per migliorare la produzione si riducano al minimo gli spostamenti degli operai dal proprio posto di lavoro. Con il Lingotto viene concentrato in un’unica struttura tutto il ciclo di produzione di un’automobile. Al primo piano trovava posto lo stampaggio della lamiera, a quello superiore erano assemblati i motori mentre al terzo ci si occupava degli ingranaggi. Il quarto piano era dedicato alla verniciatura, il quinto al montaggio delle varie parti. Quando la vettura era pronta passava al collaudo sulla pista posta sul tetto dell’edificio che è sempre stata l’emblema stesso del Lingotto. Lunga un chilometro e mezzo prevede due rettilinei di 443 metri l’uno e, ai lati più stretti, due curve paraboliche. Venne progettata per contenere 50 automobili nello stesso momento.
Su quel tracciato è passata la storia dell’automobile italiana, dalla Fiat 501 fino alla Lancia Delta prima serie che, costruita dal 1979 al 1982, fu l’ultima autovettura nata al Lingotto.
Alla fine degli anni ’80, su progetto di Renzo Piano l’area del Lingotto fu suddivisa tra spazio fieristico, centro commerciale ed un albergo e, in seguito un centro congressi a cui si aggiunse nel 2002 la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli.
La pista di collaudo è stata rinominata “Pista 500” ed è un giardino a 28 metri di altezza con oltre 40.000 piante di oltre 300 specie diverse.