Uno dei più importanti preparatori dell’Europeo Turismo, uno dei nomi che hanno fatto la storia delle corse a ruote coperte tra gli anni ’70 e ’80. Questo è stato lo svizzero Ruedi Eggenberger che nel febbraio 2018, a 79 anni compiuti pochi giorni prima, se n’è andato per sempre. Grazie a lui ed al lavoro dei suoi collaboratori Bmw, Volvo e Ford hanno vinto gare e titoli entrando di diritto nella storia della specialità.
Svizzero del Cantone di San Gallo, Ruedi dopo una discreta carriera come pilota decide di attaccare il casco al classico chiodo per dedicarsi all’attività di preparatore aprendo nel 1973 un’officina a Lyss, comune del Canton Berna. Nasce così la Eggenberger Motorsport che subito si specializza in vetture a marchio Bmw fino a diventare “braccio armato” della Casa bavarese.
Il primo successo importante arriva nel 1979: la coppia formata dal tedesco Helmut Kelleners e dal locale Eddie Keizan sulla Bmw M1 vince la 6 Ore di Kyalami. Le vittorie di Eggenberger proseguono nel 1980 quando, con una Bmw 320i, Kelleners-Muller si laureano Campioni europei Turismo. L’anno successivo arriva il bis con la potente 635 CSi affidata ancora ad Helmut Kelleners che fa coppia con l’italiano Umberto Grano. Terzo titolo consecutivo nel 1982 grazie al pilota veronese ed alla 528i.
Dopo aver vinto tanto con il marchio tedesco, Eggenberger decide di mettersi alla prova accettando nuove sfide sempre nel settore delle vetture Turismo. Passa alla Volvo e lavora duramente per rendere competitiva la Volvo 240 Turbo che nel 1985 vince il titolo europeo con la coppia Brancatelli-Lindstrom. Con una di queste vetture Dieudonnè-Muller nello stesso anno conquistano la 6 Ore del Fuji in Giappone.
Esaurito il capitolo al servizio del costruttore svedese, il preparato svizzero decide di esplorare nuovi orizzonti e nella seconda metà degli anni ’80 passa alla Ford allestendo le Sierra RS500 ufficiali sulla base della versione americana della vettura, la Merkur XR4 Ti. I piloti rispondono ai nomi di Klaus Niedzwiedz, Steve Soper, Klaus Ludwig e Pierre Dieudonné: grazie alle vittorie ottenute all’Estoril, a Zolder, al Nürburgring, a Brno, a Badhurst, a Calder Park, a Wellington ed al Fuji la Casa dell’ovale blu nel 1987 vince il titolo Costruttori nel Mondiale Turismo ma i tedeschi Ludwig-Niedzwiedz sono beffati: perdono il titolo Piloti a favore del veneziano Roberto Ravaglia, che guida una delle Bmw M3 ufficiali, per un solo punto in seguito alla squalifica subita a Mount Panorama. Ma Eggenberger si rifà prontamente e nel 1988 si aggiudica il titolo europeo grazie alla coppia Soper-Dieudonnè.
Nello stesso anno la Eggenberger Motorsport entra in campo anche nel Dtm, il ricco e combattuto Campionato Turismo tedesco, con una Sierra RS500 che viene affidata allo specialista Klaus Niedzwiedz che però non riesce a conquistare il titolo. La stessa vettura, con l’equipaggio Schneider-Biela-Percy, trionfa nella 24 Ore di Spa. Gli anni successivi non regalano particolari soddisfazioni al preparatore elvetico che deve aspettare il 1994 per vincere la Super Tourenwagen Cup riservata alle trazioni anteriori con una Ford Mondeo affidata al pilota belga, ex pilota di Formula 1, Thierry Boutsen. L’anno dopo Eggenberger vince di nuovo il titolo grazie al tedesco Roland Asch mentre nel 1996 conquista l’Europeo Rallycross con una Ford Sierra affidata allo specialista Walter Schmid.
In quel periodo il preparatore elvetico ha capito di aver fatto il suo tempo nelle corse e decide di dare l’addio al mondo del motorsport che gli ha regalato tante soddisfazioni. Da quel momento in avanti la Eggenberger Motorsport si concentra maggiormente sui progetti per i clienti stradali vista la crescente domanda di motori stradali, sportivi e da competizione. All’inizio del nuovo secolo fonda la Eggenberger Motorenbau a cui si dedicherà fino al 2009 quando decide di andare in pensione lasciando l’azienda nelle mani dell’allievo Lothar Rothenheber.