Pensi alla Lotus e alla creatività e all’intraprendenza di Colin Chapman. Pensi ad alcuni dei più grandi nomi: Clark, Hill, Fittipaldi, Peterson, Andretti, Mansell, Senna. Ma anche ai tanti “numero due” senza successo che Lotus ha impiegato negli anni. Ne è un esempio il pilota australiano Dave Walker, nato a Sydney il 10 giugno 1941. Ha l’infelice primato di essere l’unico pilota del Campionato del Mondo finora a non aver totalizzato punti nell’anno in cui il suo compagno di squadra ha vinto il titolo.
Mentre si preparava a diventare contabile alla fine degli anni ’50, ha incontrato alcuni appassionati di motori: si è cimentato in una cronoscalata con una MG A, ha preso parte a una gara in circuito a Gnoo Blas e ne è rimasto affascinato. Andò in Inghilterra nel 1960 per una vacanza lavorativa di tre mesi e mentre era lì ha frequentato la Jim Russell Racing Drivers School. È poi tornato in Australia facendo l’autostop via terra.
Nel 1963, tuttavia, Walker era desideroso di iniziare a correre sul serio. Prese una Brabham BT2 Formula Junior con motore Ford di 1098 cc arrivando terzo nella sua prima gara a Calder alla fine di marzo.
Nel 1966 Dave fa il grande passo e si trasferisce in Gran Bretagna per intraprendere la carriera agonistica, ma è solo a giugno che trova una Brabham BT16 con motore Ford e i fondi per partecipare alla Formula 3. Nella sua prima uscita a Goodwood ottiene un promettente quarto posto poi a Crystal Palace conquista la pole, arriva secondo nella sua manche e si piazza nono in finale. Ma dopo cinque eventi, lo sponsor si ritira e l’australiano deve fermarsi. Per il 1967 acquista una Merlyn Mk10 e corre in tutta Europa grazie all’ingaggio e ai premi. La Merlyn non è la vettura più competitiva disponibile ma Walker comunque ottiene qualche piazzamento. Il momento clou è il GP dell’Adriatico sul circuito di Opatija in Jugoslavia: vince la sua manche e vince la finale con il miglior tempo sul giro.
Nel 1968 Walker lascia la F3 e corre nella Formula Ford 1600 britannica su un Alexis ufficiale. Era un passo indietro, ma tutto quello che Dave poteva fare era continuare a ottenere risultati e sperare di attirare l’attenzione. Prima di fine anno, fu assunto dal team Lotus e vinse il campionato nel 1969 su una Lotus 61. Nel 1968 partecipò anche alla London-Sydney: finì 52° su una Vauxhall Ventora iscritta dalla Jim Russell Racing Drivers School.
Verso la fine del 1969, la Lotus diede a Walker l’opportunità di tornare in F3 e lui in tre gare sale sempre sul podio. Nel 1970 Lotus aggiornò la sua 59 affidandola a Walker per ciascuna delle tre serie di F3 in programma in Gran Bretagna: Lombank, Shell Super Oil e Forward Trust. Nella Lombank Walker batte Tony Trimmer con 48 punti contro 43, manca i titoli Shell e Forward Trust, ma è pronto per l’assalto nel 1971.
La Lotus tira fuori la 69 spinta da un motore Ford Novamotor e decide di concentrarsi sulle serie Shell e Forward Trust. Disputa anche il GP di Francia al Paul Ricard, valido per il campionato Shell, dove sfida tutte le stelle francesi della F3 in casa: in prova è secondo dietro a Jean Pierre Jabouille, in gara supera a due giri dal termine Patrick Depailler e va a vincere. A fine anno porta a casa entrambi i campionati conquistando pure la gara di Formula 3 che tradizionalmente fa da antipasto al GP di Monte Carlo. Autosport lo nomina miglior pilota di F3 del 1971 davanti a Scheckter, Williamson, Depailler e Hunt.
Nel 1970, la Lotus aveva introdotto la 72 di Formula 1 con la sua caratteristica forma a cuneo vincendo subito sia il campionato piloti che quello costruttori, gioia macchiata dalla morte di Jochen Rindt. Ma per il 1971, Chapman e i suoi uomini volevano andare oltre e rilanciarono il progetto di una monoposto a turbina già vista nella 500 Miglia di Indianapolis 1968. Nel 1971, a Walker fu affidato lo sviluppo della 56B con turbina e trazione integrale. Al Jochen Rindt Memorial Trophy a Hockenheim a metà giugno, gara extra campionato, Walker dovrebbe debuttare con la 56B ma il motore va ko ed allora corre con la 72 che inizialmente doveva essere affidata a Tony Trimmer chiudendo nono.
Una settimana dopo debutta nel Campionato del Mondo al GP d’Olanda a Zandvoort con la 56B. Sotto la pioggia la sua trazione integrale sembra essere un vantaggio: parte ventiduesimo e, ignorando le raccomandazioni del box, al sesto giro è già decimo ma subito dopo esce di strada. Chapman è furibondo.
Tuttavia, i risultati in F3 costringono la Lotus a dare a Walker un’opportunità adeguata per il 1972 e così Walker sostituisce Reine Wisell come seconda guida di Emerson Fittipaldi. La stagione si apre a fine gennaio in Argentina. Nonostante avesse un telaio più nuovo rispetto a Fittipaldi, nelle libere del venerdì Walker accusa problemi alla sospensione anteriore ed è più lento di 3” rispetto al compagno. Sabato migliora ma di poco. In gara la Brabham di Graham Hill mette le ruote fuori pista e spara pietre verso Walker: una di queste scende nelle trombe di aspirazione e apre l’acceleratore. Walker ferma la sua macchina e cerca inutilmente di liberarlo, prima di tornare ai box. Sebbene non fosse consentita assistenza esterna, sotto la guida di un suo meccanico riesce a ripartire, con circa 22 giri di ritardo. Tuttavia, completa solo otto giri prima di essere squalificato per aver utilizzato strumenti che non portava in macchina. La Lotus porta la vettura di Fittipaldi direttamente a Kyalami per dei test di gomme prima del GP del Sud Africa mentre la macchina di Walker viene rispedita in Gran Bretagna e utilizzata dai meccanici per contrabbandare bottiglie di vino argentino nel serbatoio del carburante tanto che quando è arrivata in Sud Africa ne hanno trovato ancora una!
A Kyalami “Emmo” è secondo e Walker decimo dopo una battaglia con la Tyrrell di François Cevert ma, essendo abituato alle gare di F3 molto più brevi, la sua condizione fisica era stata messa a dura prova. Inoltre l’australiano era decisamente sovrappeso e la preparazione fisica per lui era sconosciuta.
Prima della Spagna c’è la la Race of Champions a Brands Hatch, dove Fittipaldi ottiene pole, giro più veloce e vittoria. Nonostante conoscesse bene la pista, Walker è partito solo decimo, quasi 2” più lento di Emerson, e ha concluso nono, quasi doppiato dal brasiliano. Si corre anche il GP del Brasile a Interlagos, in preparazione della sua inclusione nel campionato 1973. Fittipaldi conquista la pole mentre Walker è quinto, 5”3 secondi dietro. Stesso risultato in gara ma a due giri dal vincitore Carlos Reutemann.
Dal GP di Spagna, la differenza di specifiche tra la macchina di Walker e quella di Fittipaldi iniziò a diventare evidente. A Walker fu data la vecchia macchina di Emerson: le auto avevano diversi supporti dell’ala posteriore e serbatoi dell’olio ma quando il motore di Fittipaldi è esploso in prova, Walker è stato chiamato ai box e costretto a consegnargli la sua auto. Emerson si è qualificato terzo, Walker 24° e penultimo. In gara Walker stava lottando con Carlos Pace, Andrea de Adamich e Peter Revson per il 4° posto ma all’ultimo giro si è fermato con il serbatoio vuoto.
Due settimane dopo arrivò Monaco e dopo le prime prove era a solo mezzo secondo dal compagno di squadra ma nella decisiva sessione di qualifica, Dave si è trovato a 2”6 dal brasiliano in pole. In gara sale fino al 9° posto quando Wisell sulla BRM fa esplodere il motore e sparge olio su tutta la pista. L’australiano porta la sua vettura sana ai box pensando, visto il comportamento del mezzo, che qualcosa si fosse rotto. È stato rimandato in pista ma, spaventato dalle reazioni della monoposto, ha concluso 14° a cinque giri.
Determinato a fare bene, Walker si presenta a Nivelles per il GP del Belgio dopo aver perso circa 10 chili con un corso di fitness. Non che questo facesse molta differenza; ormai le diversità tra l’auto di Fittipaldi, che aveva tutti gli ultimi aggiornamenti, e la macchina di Walker erano inconfondibili. Emerson ha aiutato Walker a migliorare il suo tempo sul giro ed il risultato è stato il 12° posto in griglia, a soli 1”33 da Emmo. Il giorno della gara, Fittipaldi è volato via verso un’altra vittoria mentre ancora una volta Walker è stato coinvolto in una serie di incidenti. Si è scontrato con de Adamich, è stato costretto ai box per sostituire una gomma anteriore, e poi è rientrato preoccupato per la sua pressione dell’olio, quando in realtà l’ago sul manometro dell’olio era semplicemente caduto! Finì per essere classificato 14° a sei giri da Fittipaldi.
La litania di guai è proseguita a Clermont-Ferrand per il GP di Francia. Walker parte 15° in griglia. Verso fine gara era 14° ed ultimo ad un giro avendo perso prima la quarta marcia e poi anche la terza marcia prima che un guasto alla corona e al pignone lo costringesse a parcheggiare a lato.
A metà stagione Fittipaldi era in testa al campionato con 34 punti seguito da Jackie Stewart con 21. Walker, ovviamente, era ancora a zero. Arriva il GP di Gran Bretagna a Brands Hatch, l’ultima realistica opportunità per Walker di brillare su un circuito che conosceva bene. Ma la sua auto aveva specifiche usate da Fittipaldi per l’ultima volta diverse gare prima. Il risultato è stato un deludente 15° posto in griglia, a 1”8 dal compagno. La gara si è rivelata ancora una volta disastrosa: dopo appena quattro giri, un tubo del carburante si è rotto e, senza pressione, Walker è tornato zoppicando ai box dove ha perso quattro minuti. Rientrato in pista è stato in grado di eguagliare i tempi sul giro dei leader ma ancora una volta si è ritirato per un guasto alle sospensioni. Fittipaldi invece vinceva ancora.
Così la stagione di Walker si è trascinata fino al GP di Germania al Nurburgring. L’australiano non aveva mai visto la Nordschleife prima. E una pioggia localizzata al venerdì ha fatto sbattere la Lotus contro una barriera, danneggiando la sospensione posteriore sinistra. Risultato? 23° in griglia a 22”5 dalla pole ed a 19”6 da Fittipaldi. E in gara un altro ritiro, questa volta per rottura del serbatoio dell’olio.
Poi è arrivato il round austriaco. Le prove libere e le qualifiche hanno raccontato una storia familiare: Fittipaldi in pole, l’altra vettura John Player Special in fondo a 2”84. Ma c’era una ragione: Walker stava usando un motore Cosworth DFV serie 9 mentre Fittipaldi aveva un serie 12. Il giorno della gara Walker implorò Chapman di far montare un motore della serie 12 sulla sua auto. Il boss della Lotus acconsentì e gli diede il motore che Fittipaldi aveva usato al Nurburgring. Con tante ore sul groppone, era improbabile che durasse ma Walker affermò che la differenza era profonda anche se la sua gara è durata solo sei giri.
Dopo la gara austriaca la Lotus annunciò che Walker sarebbe stato sostituito, per il 1973, da Ronnie Peterson. Dopo quella notizia non inaspettata, Walker andò a provare una GRD di Formula 2.
Nel frattempo la Lotus invia una sola vettura al GP d’Italia, con Chapman che ancora teme le conseguenze penali della morte di Rindt a Monza due anni prima. Fittipaldi vince ancora una volta e il risultato ha suggellato sia il titolo piloti che quello costruttori. Ma quando le squadre sono arrivate a Mosport per il penultimo round, Walker non c’era. Lotus aveva scoperto il suo test con la GRD, ha affermato che era una violazione del contratto, ha sospeso l’australiano per il round canadese e inizialmente voleva metterlo da parte anche per il GP degli Stati Uniti.
Reine Wisell torna in Lotus per sostituire Walker a Mosport e lo svedese viene confermato anche per Watkins Glen, dove Lotus iscrive una terza vettura per Walker. Ma con Wisell che pilotava il solito telaio di Walker, l’australiano fu lasciato in disparte fino a quando Fittipaldi decise quale monoposto usare. Alla fine ha corso con la sua auto più vecchia e Walker ha ricevuto il telaio più nuovo. Ma non faceva differenza: è partito 30esimo su 31 e si è ritirato quando l’olio ha iniziato a spruzzare sulla parte posteriore del collo. Fittipaldi ha vinto il campionato con 61 punti contro i 45 di Stewart; Walker non ha preso un punto.
Nel 1973 riparte praticamente da zero, firmando un contratto con la GRD di Mike Warner. L’intenzione era quella di guidare una GRD 273-Ford in Formula 2 con la DART Racing, ma dopo che un incidente nei test lo ha costretto a saltare il round di apertura a Mallory Park, l’australiano non ha corso con la F2 per tutta la stagione. Quando si è ripreso, infatti, ha spostato la sua attenzione sulle Sport con la GRD S73 arrivando quarto a Imola nella tappa del Campionato Europeo Sport a cui ha fatto seguito il terzo nella gara del campionato francese a Croix en Ternois.
Ingaggiato per guidare una Toyota Celica GT ufficiale con Richard Scott alla 24 Oe di Spa, non riesce a qualificarsi. Ad agosto è vittima di un incidente stradale che quasi gli recide il braccio sinistro. Alla fine il braccio viene salvato, ma Walker perde buona parte del suo movimento. Coraggiosamente ha corso fino al 1974 entrando a far parte dell’operazione di Jörg Obermoser sostenuta da Warsteiner. Obermoser aveva aggiunto una carrozzeria speciale al telaio base GRD S73 per creare la TOJ SS02, accoppiata a un motore BMW. Walker ha corso in cinque round del Campionato Europeo Sport, conquistando il terzo posto a Hockenheim e il quinto al Mugello.
Il legame con Obermoser e Warsteiner ha portato Walker a fare il suo ritorno alle monoposto con una March 742 di F2 con motore BMW. Nel 1975 si è unito al team RAM di John Macdonald per correre nel campionato britannico Shellsport F5000 con una Chevron B28 con motore Chevrolet V8. Dopo un secondo posto a Brands Hatch lascia la squadra: “Siamo andati a Zolder e abbiamo avuto dei grossi problemi ai freni. Quando sono tornato a Londra quella notte, ho detto a mia moglie: Penso che sia ora che mi fermi. Sto guidando troppo e non mi sento a mio agio. Il braccio sinistro non era abbastanza forte e stavo compensando eccessivamente in altri modi”. Nel 1976 si presenta nella Canadian Formula Atlantic, alla guida di una March 722 iscritta da Rick Shea ma dopo qualche gara appende per sempre il casco al chiodo.
Walker è tornato in Australia, avviando un’attività di noleggio di yacht nel Queensland che ha gestito fino ad alcuni anni fa.